|
|
Ho viaggiato per paesi lontani, lasciandomi guidare dal vento. Ho calpestato la sabbia, mi sono fusa con essa e ho respirato il polveroso odore della terra, in essa ho visto la leggerezza di trame lontane, persa nel tempo e nella memoria.
Sul mio corpo nudo, accarezzato dallo scirocco, ho sentito l'intenso richiamo della vita. Mi sono vestita di stelle e ho danzato.
Con l'anima consunta, ho invocato il divino, lasciandomi intrappolare dalla strategia dell'oracolo, accedendo a mondi sconosciuti. Ho attraversato ponti, spostandomi da un luogo all'altro della terra, della mia evoluzione.
Da una persiana accostata, mi sono fatta trapassare da due occhi di donna: nello sguardo, il richiamo sensuale di un corpo caldo e accogliente.
Ho sentito i miei passi incerti, ho vacillato. Da lontano, del poeta, giungevano le note profonde e intime come un abbraccio. Queste, nel vento, parlando, fuggivano via desiderose di andare altrove. E' passato del tempo, ora sono in terra di confine e mi muovo nel segno contrapposto di pił popoli e di pił entitą.
Sento ogni voce, ogni parola. Sono stordita! Ma ecco infine il silenzio e la mia anima si incammina verso notti invocate da tempo. Nella sera incredula il mio corpo finalmente si tende, nell'attimo che precede la mia morte. Muoio!
E succede nella stessa ora del giorno della mia nascita: sto per rivivere!
Vinny Scorsone
|
|
|
|