LE COSTRUZIONI MAGICHE DI MONTI
 
        

 

 

Il tempo sospende
sillabe monche
fra chiaroscuri di
dipinti invariati.
Insieme la materia
nel suo percorso
segue ombre
di streghe e gnomi.
È l'ora di riemergere
fra fiati di cavalli
chini su zolle di vento.

Non sono certo di saper scrivere qualcosa sulla fatica artistica creativa di Alessandro Monti e approfitto dei versi scritti da Rita Caramma, poetessa siciliana, che parla di dipinti invariati, di materia, di percorsi, di streghe e di gnomi.
Posso dire comunque con assoluta certezza, dopo qualche anno di frequentazione, di aver a che fare con un autentico artista. È difficile penetrare dentro l'animo di un pittore e leggere in partitura l'opera scandagliandone i segreti.
Alessandro Monti è un artista-artigiano, che riesce con una manualità incredibile a costruire le sue opere senza lasciarsi prendere dall'emotività che sorniona gli pulsa dentro. Egli non è un solitario ma è nella solitudine del suo studio che inventa i suoi percorsi costruttivi. Cosi l'impianto razionale e la forza costruttiva non finiscono in un conflitto tra tecniche ma contribuiscono e convergono in un continuo alternarsi come sistole e diastole — vicino e lontano — dentro e fuori che sfociano in un respiro profondo, che è il risultato finale. Egli nega ogni suo intervento su una tela liscia, uniforme, egli esce dai limiti convenzionali per addentrarsi nei meandri di un fare squisitamente plastico che esalta le tensioni inventate tra vuoti e pieni.
La seconda fase è quella dedicata alle coloriture di quell'opera plastica. Anche qui Monti si lascia trasportare da tecniche preziose che gli fanno stendere, con sapienza, la tela sulla superficie del manufatto ligneo dandogli un effetto quasi monocromo che da la sensazione di un "flano" già pronto per essere inchiostrato. L'artista quindi spalma sulla tela quel miscuglio che con il fare del mago delle nostre favole, ha realizzato mettendo nel calderone un pezzetto di coda di lucertola, un sospiro di polvere di farfalla, un pizzico di cenere di legno di ginepro ed infine appena un'idea di bava di lumaca settembrina, il tutto tra borbottii e sputando tre volte tra l'indice e il medio aperti. Il risultato sarà quello di ottenere sulla tela un effetto di carta pesta solcata a volte da rossi arancio, da gialli, da grigi e da bruni che mettono in evidenza i suoi segni arcaici che a volte assumono anche una valenza totemica.
Comunque il lavoro di Alessandro Monti raggiunge alla fine una sensazione forse mistica, quasi metafisica ma sicuramente originale che lo porta ad essere uno degli artisti più interessanti nel panorama odierno dell'arte in Italia.

Turi Sottile          

Roma, 29 aprile 2009

(Testo in catalogo mostra Galleria d'Arte Amaracrista, S. Giovanni La Punta, Catania, 2009. La poesia "Sillabe" di Rita Caramma è tratta dal libro Retrospettive dell'inquietudine. Edizioni Zona, 2008)

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